Oggi 3 maggio ricorre la Giornata mondiale per la libertà di stampa indetta dall’Onu. In Italia si celebra anche l’XI Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo. “Questa giornata ha un importante valore non solo e non tanto per i giornalisti quanto piuttosto per ogni uomo e per ogni donna, per tutti i cittadini”, dichiara al Sir Vania De Luca, presidente dell’Unione stampa cattolica italiana (Ucsi). “Nei giorni scorsi – prosegue – siamo stati tutti colpiti dalla strage avvenuta in Afghanistan, con 10 operatori dell’informazione caduti sul campo. A loro dedicheremo l’apertura del consiglio nazionale Ucsi che abbiamo in programma sabato 5 maggio a Roma. Perché quando muore un giornalista, un telecineoperatore, un fotografo, non è solo una vita che si spegne, ma è anche un bene pubblico a venire meno, e se si limita la libertà di informazione si limita il diritto del pubblico a essere informato”. “Le armi di un giornalista – sottolinea De Luca – sono la la voce e la penna. Primi strumenti di lavoro i piedi e gli occhi, quelli che spingono a vedere le cose di persona, autonomi, indipendenti, in ricerca della verità e liberi di informare. Ci sentiamo solidali, quindi, con quanti ci aiutano a comprendere cosa succede in quelle zone del mondo dove per informare si rischia la vita, e sentiamo il dovere di sostenere e appoggiare quei giornalisti minacciati o sotto scorta, che anche in Italia sono purtroppo numerosi”. La presidente ricorda: “Ci siamo trovati come Ucsi a intervenire purtroppo più di una volta nelle settimane recenti per denunciare quel clima intollerabile fatto di intimidazioni, minacce, aggressioni alla stampa. Lo abbiamo fatto insieme alle associazioni di categoria (Ordine dei giornalisti, Federazione della stampa, Usigrai…) perché insieme siamo più forti e possiamo fare forza e scudo a quei giornalisti più esposti che non vanno lasciati soli”. L’ultimo numero di Desk, rivista dell’associazione, conclude – “è dedicato al tema giustizia e raccoglie, tra l’altro, il punto di vista e le testimonianze di alcuni giornalisti di inchiesta e cronisti di giudiziaria, che con fatica e dedizione contribuiscono a rendere meno buio il nostro mondo, più consapevole la nostra cittadinanza”.