La riforma di Papa Francesco dei processi canonici per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio richiede una “preparazione differenziata” e “ulteriori risorse di personale per garantire un adeguato servizio”. È quanto si legge nell’Istruzione della Congregazione per l’educazione cattolica sugli studi di diritto canonico, diffusa oggi per “incoraggiare e fornire orientamenti per gli studi di diritto canonico”. “garantire la qualità accademica” delle istituzioni al servizio della Chiesa ed individuare “nuove figure implicate” nella riforma del processo matrimoniale avviata dal Santo Padre. Il nuovo documento della Santa Sede è il frutto di una “approfondita valutazione del numero, della consistenza accademica e della reale capacità” delle istituzioni ecclesiastiche di “rispondere alle nuove esigenze”, in un panorama in cui si registra un “calo numerico” dei docenti e degli studenti, con la “crescente presenza di studenti laici” che risulta “un elemento prezioso e stimolante” ma “aumenta la complessità nella impostazione e gestione, soprattutto a causa degli studenti che non provengono dagli studi teologici”. Di qui la necessità di riconsiderare i piani di studi, aiutando le istituzioni preposte a “garantire la qualità degli studi di diritto canonico, preparare i futuri docenti, investire di più nella ricerca”. Nei tribunali ecclesiastici, in particolare, occorre garantire “una preparazione differenziata” delle diverse figure chiamate ad operare. “Agli uffici già previsti dal Codice di diritto canonico, la riforma introdotta da Papa Francesco indica ulteriori risorse di personale per garantire un adeguato servizio”, si fa notare nel documento.