
“Il Sinodo dei giovani è la prosecuzione dei due Sinodi sulla famiglia, è una urgenza di fronte all’effimera leggerezza con cui spesso ci si riferisce alle giovani generazioni. Ma la Chiesa vuole essere autentica madre dei suoi figli”. Lo ha detto questo pomeriggio a Reggio Calabria il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, intervenendo a Reggio Calabria al 67° Congresso nazionale della Fuci.
Bassetti, che ha richiamato la scuola di don Milani e la Gmg di Roma del 2000, ha invocato “un umanesimo che ci fa sentire parte viva, parte pulsante, e che ci fa dire: ‘Io sono l’altro”. Infatti, “la gioventù è lo snodo più importante della vita, il tempo in cui si compiono le scelte più importanti dell’esistenza e anche quello delle tentazioni. La giovinezza è il periodo della passione, della forza fisica, della speranza e della fragilità emotiva e caratteriale dove è facilissimo perdersi nella babele di offerte di sensi che ci sono nel mondo”. Dinanzi a questo, “oggi i giovani sono sempre più spesso i nuovi poveri: una povertà esistenziale caratterizzata da bambini orfani di genitori vivi e di giovani disorientati e senza regole. Una povertà sociale che significa convivere con una precarietà economica importante e che nel caso delle donne vive di un ricatto tra la scelta della maternità e quella un posto si lavoro”. Per il card. Bassetti, “l’unica risposta è quella fede in Cristo che non sia qualcosa di artificiale aggiunto alla vita ma un modo di vivere e di pensare”. Il porporato ha quindi esortato i giovani fucini ad “annunciare un’esistenza vissuta in pienezza, senza scorciatoie e senza compromessi, senza cedere alle lusinghe effimere della nostra società e senza inginocchiarsi ai falsi idoli del mondo”. Rivolgendosi agli adulti, ha richiamato la loro responsabilità di “educare all’amore e accompagnare i giovani senza prevaricare”. “Si tratta – ha concluso – di far diventare i giovani protagonisti della propria vita, facendo coniugare libertà e responsabilità. Lasciamoci diventare adulti”.