Focolari: convegno su Chiara Lubich e l’economia di comunione, una profezia per oggi che parte dal Vangelo

In un tempo in cui l’economia si è sottratta alla vocazione di essere a servizio dell’uomo, è vissuta in competizione, è concentrata solo su se stessa ed è attraversata da “rivalità e inimicizie”, irrompe in tutta la sua attualità la profezia di Chiara Lubich sulla economia di comunione. Perché “Economia e comunione non solo si possono ma si devono incontrare”. “Il mio auspicio è che i progetti di economia di comunione possano continuare a favorire nel mondo l’incontro tra il Cielo e la terra”. Lo ha detto mons. Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato intervenendo questa mattina ad un convegno promosso dall’Ambasciata italiana presso la Santa Sede a dieci anni dalla scomparsa della fondatrice del Movimento dei Focolari, dal titolo “Chiara Lubich e l’economia di comunione, il percorso di una profezia”.
L’economia di comunione – ha detto l’ambasciatore Pietro Sebastiani introducendo i lavori – è una intuizione che nasce in Chiara nel 1991 quando durante un suo viaggio in Brasile rimane profondamente colpita dallo stridente contrasto tra ricchi e poveri. Nasce così un progetto di economia che coinvolge oggi in tutto il mondo imprenditori e imprese, ha dato vita a poli industriali ed ha sviluppato un paradigma nuovo di pensiero economico che propone da una parte la condivisione del profitto anche per fini umanitari e sociali e dall’altra incentiva la responsabilità del consumatore perché con il suo acquisto può premiare o sanzionare il mercato. “Mi pare – ha detto l’ambasciatore – che l’Economia di Comunione possa offrire oggi uno spunto di osservazione del presente ma anche una prospettiva percorribile per affrontare il futuro”.
Al Convegno hanno preso la parola anche due economisti. Il primo, Luigino Bruni, ha sottolineato come la “profezia di Chiara è tale perché mette al centro il povero e guarda all’umanità partendo dalla prospettiva dei poveri”. Ed ha aggiunto: “la sfida di oggi non è il profitto ma è la sua destinazione e quindi il grande tema delle disuguaglianze”. Chiara, oggi come allora, propone la “condivisione” della ricchezza e del profitto come via da seguire per “guarire” l’economia e il mercato. Gli ha fatto eco Leonardo Becchetti: “il mercato ha bisogno di un sistema solidissimo di valori per funzionare e questi valori sono la fiducia, il rispetto, il dono”. Sono valori che il mercato non è in grado di produrre. Ha bisogno di “agenzie” per farlo. Ha bisogno di profezie come quelle di Chiara.
È Maria Voce, attuale presidente del Movimento dei Focolari, a indicare l’origine della intuizione di Chiara. “Cosa ha mosso – si è chiesta – la giovanissima maestra di Trento, durante la seconda guerra mondiale, a dar vita, quasi senza rendersene conto, a un vasto Movimento che ormai ha raggiunto uomini e donne delle più diverse nazioni, culture, fedi? C’è una sola risposta: l’amore. L’amore verso Dio e l’amore verso l’uomo, ogni uomo”. “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”: sono queste parole del Vangelo la chiave interpretativa del progetto economia di comunione. “Lo scoprire il volto di Gesù in ogni persona – ha infatti spiegato voce – ha elevato l’uomo alla sua vera dignità, e ha spinto Chiara e le sue compagne a quell’amore pronto anche a dare la vita per i fratelli. E così l’aiuto ai più poveri è stato il primo prorompente effetto di ciò, a tal punto che pensavano che, risolto il problema sociale di Trento, avrebbero risolto tutto”.

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