“Anche la politica dice sì alla sanità mista pubblico-privato, ma le differenze territoriali restano ampie. Solo il 3% dei consiglieri regionali italiani interpellati dal Censis vorrebbe mettere al bando per legge la sanità privata accreditata nel Servizio sanitario nazionale. La maggioranza (il 63%) è invece molto favorevole al ruolo del privato accreditato, mentre il restante 34% vorrebbe dirottare le risorse preferibilmente verso le sole strutture pubbliche”. Lo segnala la ricerca “Il valore sociale dell’ospedalità privata nella sanità pluralista”, che è stata presentata oggi a Roma dal Censis, in collaborazione con Aiop. Complessivamente, è positivo il giudizio sulla “devolution sanitaria”: il 62% dei consiglieri regionali è convinto che “sia stata vantaggiosa”. Al Nord il giudizio positivo sale all’80% dei consiglieri regionali, mentre al Centro (il 47% dà un giudizio positivo, il 53% negativo) e al Sud (il 28% positivo, il 72% negativo) prevale lo scetticismo. “Per il 32% dei consiglieri regionali la devolution ha creato una sanità più vicina ai bisogni dei cittadini, per il 30% ha il merito di aver fatto emergere le diverse performance regionali”.