Crisi

Nicaragua: torna la tensione dopo che i vescovi hanno deciso la sospensione del tavolo di dialogo. Fonti Sir, una parrocchia minacciata d’incendio

È tornata ad essere densa di preoccupazioni la situazione in Nicaragua, dove la Conferenza episcopale mercoledì scorso si è vista “costretta” a sospendere, dopo un incontro introduttivo e tre sessioni, il tavolo plenario del Dialogo nazionale, che ha visto la partecipazione, nel Seminario di Nostra Signora di Fatima di Managua, sia del presidente Daniel Ortega, sia dei rappresentanti della società civile, degli studenti e della Chiesa nicaraguense. Quest’ultima aveva accettato il compito di mediatrice e osservatrice. Tuttavia, la proposta presentata da imprenditori, studenti e agricoltori (“Alleanza civica per la democrazia”) mercoledì scorso, che prevedeva un’indagine internazionale sulle repressioni delle scorse settimane e un’effettiva svolta democratica per il Paese, sancita da nuova Costituzione e nuove elezioni, non è stata accettata da Ortega che ha parlato addirittura di “colpo di Stato”. La Chiesa nicaraguense ha suggerito “la formazione di una Commissione mista di sei persone, tre per ciascuna parte, con l’obiettivo di trovare un consenso e superare l’impasse”. Se così accadesse, la Conferenza episcopale sarebbe pronta a riattivare il tavolo e a riprendere il servizio di mediazione.
I vescovi si sentono di “ricordare a tutti che da questa decisione e dalla possibilità di proseguire nel dialogo dipende in gran parte la pace nella nostra patria e la vita dei nicaraguensi”.
Ieri molti cittadini, soprattutto giovani e studenti, sono tornati a riversarsi sulle strade della capitale. Nella città di Leon, intanto si sono verificati nuovi scontri: un giovane è stato ucciso con una pallottola alla testa; secondo fonti ecclesiali in contatto con il Sir, una parrocchia ha ricevuto minacce d’incendio e un gruppo di 11 giovani, che cercavano di soccorrere i feriti, sono stati fermati dalla Polizia. Nella capitale non sono mancati tra gli studenti momenti di paura e tensione. Oggi a Managua si terrà una marcia promossa dalle religiose e dalle scuole cattoliche del Paese per manifestare appoggio alla Conferenze episcopale e in particolare a mons. Silvio José Báez, vescovo ausiliare di Managua, fatto oggetto di minacce nei giorni scorsi.