Fondazione Centesimus Annus

Ecumenismo: Bartolomeo (patriarca Costantinopoli), “dialogo sola risposta ai troppi fondamentalismi che insanguinano tante regioni del mondo”

“Il dialogo come un elemento fondante delle relazioni interpersonali, che poi si declinano in tanti ulteriori passi relazionali verso tutto lo scibile umano e ciò che da esso deriva”. Parola di Bartolomeo, patriarca ecumenico di Costantinopoli, nell’intervento che ha tenuto stasera durante la cena nell’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, nell’ambito delle iniziative per il 25° della Fondazione Centesimus Annus. “Un incontro conviviale che rinsalda e rafforza importanti legami tesi al dialogo tra le Chiese, tra le religioni, tra le culture, le società e i popoli”. Il patriarca ha riconosciuto che oggi il mondo è “sempre più oppresso dai fondamentalismi ideologici, economici, religiosi, in cui l’essere umano rischia di divenire non più il soggetto di ogni azione umana, ma un oggetto che subisce le pure conseguenze di una follia di esclusione”. Così “il dialogo resta l’unico elemento di inclusione, grazie al quale possono essere superate divergenze, difficoltà e incomprensioni”. Guardando al passato, Bartolomeo ha ricordato che “le nostre Chiese non hanno mai avuto paura del dialogo, anche in momenti di scontro teologico o culturale, in cui sembrava che il fondamentalismo di alcuni potesse avere la parola ultima”. Poi, l’impegno nel presente. “Anche oggi, come Chiese cristiane, possiamo insieme rispondere alle odierne crisi mondiali, possiamo affrontare i temi della giustizia sociale, delle migrazioni bibliche che avvengono in numerose aree del mondo, della pace continuamente minacciata da interessi di pochi, della salvaguardia di questo ambiente naturale, che Dio ci ha consegnato”, affinché “possiamo custodirlo e non sfruttarlo per la sfacciata bramosia del consumo sconsiderato”. In conclusione, l’impegno del patriarcato ecumenico “in prima persona”, affinché “il dialogo sia la sola certa risposta ai troppi fondamentalismi che insanguinano tante regioni del mondo”.