Irlanda: Referendum aborto. Mons. Leahy (Limerick) al Sir, “la compassione va unita alla verità. Ci sono due vite da difendere: la vita della madre e la vita del nascituro”

“Nel dibattito sono emerse tante cose, anche tante situazioni delicate che noi capiamo benissimo. Ma dobbiamo anche essere chiari e non confondere le cose: con il Referendum si vuole tagliare via un diritto alla vita di un nascituro e per noi è un passo cruciale per la nostra società”. Spiega così mons. Brendan Leahy, vescovo di Limerick, l’impegno in questi ultimi mesi dell’episcopato irlandese a sostegno del “no” al Referendum sull’aborto. Venerdì 25 maggio 3,2 milioni di irlandesi saranno chiamati a votare per il Referendum sull’abrogazione dell’ottavo emendamento della Costituzione, dando così via libera alla possibilità di interrompere la gravidanza in quasi tutte le circostanze. Nell’ultimo mese i vescovi di tutte le diocesi irlandesi hanno inviato ai fedeli lettere pastorali e dichiarazioni a difesa della vita. Una mobilitazione capillare e senza precedenti dopo che a marzo la Conferenza episcopale aveva pubblicato una Dichiarazione mettendo in rilievo i diversi motivi per i quali i vescovi ritenevano inopportuno sostenere il Referendum. I sondaggi stanno dando per scontata la vittoria del “sì” ma al Sir il vescovo Leahy precisa: “Veramente è difficile da dire. Tutti i sondaggi dicono che c’è una maggioranza grande a favore e i mass media lo mettono molto in rilievo. Sebbene alcuni giorni fa hanno detto che un terzo di chi fino ad oggi si è espresso per il ‘sì’ ha affermato che potrebbe cambiare idea. Tra l’altro, rispetto a un mese fa, la maggioranza per il ‘sì’ si è molto ridotta. E si sa che nei mesi finali che si avvicinano a un Referendum, chi è contro guadagna sempre alcuni punti. C’è quindi ancora un po’ di speranza”. “Gli irlandesi – spiega ancora mons. Leahy – sono un popolo compassionevole. Se da una parte sanno che è in gioco la vita di un bambino, dall’altra sentono con il cuore le situazioni difficili delle ragazze madri, delle madri che sono costrette ad andare all’estero per abortire e sentono di doverle aiutare sostenendo il Referendum. Ma la compassione va unita alla verità. Ci sono due vite da difendere e sostenere: la vita della madre e la vita del nascituro”. Il 25 e 26 agosto Papa Francesco visiterà l’Irlanda in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie che si svolge a Dublino. Troverà un Paese sempre a maggioranza cattolica ma profondamente cambiato prima con l’approvazione dei matrimoni gay ed ora con il Referendum sulla liberalizzazione dell’aborto. Ma una cosa è “chiara”, dice mons. Leahy: gli irlandesi “lo accoglieranno con entusiasmo. Hanno una grande stima per Papa Francesco, per la sua spontaneità, per la sua autenticità e il suo modo di rapportarsi con tutti. Gli irlandesi hanno un grande amore per il Papa in sé e un grande amore per questo Papa”.

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