“No alla lotta alla corruzione solo con norme o proclami. Si fa anche cambiando il nostro modo di vivere. Non si può pensare di intervenire senza una rivoluzione culturale che passi dalla politica”. Lo ha detto oggi pomeriggio il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, in un videoforum su Repubblica tv dedicato alla corruzione. “Forse facciamo troppe riforme – ha aggiunto -. Penso, però, che andrebbero affrontate due questioni che non ho trovato nel programma di governo”. Il riferimento è alla “riforma delle fondazioni”, considerate “nuovi soggetti per le attività politiche”. “Servono bilanci trasparenti”, ha incalzato Cantone. E poi “regolare le lobby e rendere trasparenti i ruoli svolti all’interno”. Il presidente dell’Anac ha poi reputato “utile” l’uso delle intercettazioni per reati di corruzione. “Più che un rafforzamento dei poteri dell’Anac, noi dovremmo essere messi in condizioni migliori per esercitarli”. Infine, la prescrizione. “Un reato di corruzione si prescrive in 18 anni ed è un tempo sufficiente, ma servono sentenze rapide. Intanto, è opportuno tenere tempi lunghi per la prescrizione”.