
“Vorrei ringraziare la Chiesa italiana per la sua vicinanza al popolo ucraino nel periodo tanto difficile segnato dalla guerra in corso. Siamo profondamente grati per il supporto”. Lo scrive mons. Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč e capo della Chiesa greco cattolica ucraina in una lettera inviata a tutti i vescovi italiani riuniti da ieri pomeriggio a Roma, per l’Assemblea generale della Cei.
“Vorrei aggiornarvi – scrive Sua Beatitudine Shevchuk – sulla situazione nel nostro Paese che, a quattro anni dall’inizio dell’aggressione russa, non ha mai visto una vera tregua. Una ‘guerra dimenticata’ nel cuore dell’Europa continua a portare la morte e a causare una grave crisi umanitaria. Questa guerra non è diversa da quelle gravi guerre che sconvolgono il mondo. Infatti, la guerra all’Est dell’Ucraina ha causato il decesso di più di diecimila persone; 1,8 milioni di persone sono sfollate all’interno del Paese mentre altre quattro milioni di persone, di cui un milione sono i bambini, hanno urgente bisogno di aiuti umanitari”.
Strettamente legata alla situazione nel Paese è il fenomeno della migrazione ucraina. Nella lettera Sua Beatitudine Sviatoslav parla di un numero di ucraini in Italia che continua a crescere. Secondo le statistiche ufficiali, nel nostro paese attualmente risiedono 200 mila cittadini ucraini, un terzo dei quali sono al di sotto di 30 anni. In realtà, considerando anche le presenze non ufficializzate, questa cifra andrebbe raddoppiata. Aumenta soprattutto la quantità dei giovani, la cui presenza in Italia non è più temporanea ma regolare e permanente. Forte è l’impegno pastorale della Chiesa greco cattolica ucraina per assicurare una guida spirituale ai suoi fedeli presenti nel nostro territorio grazie ad un servizio svolto da 65 sacerdoti. Mons. Shevchuk esprime a questo proposito il suo riconoscimento alla Fondazione Migrantes e alla “accoglienza riservata alle nostre comunità” nelle diverse diocesi definendola un “grande gesto di fraternità da parte della Chiesa italiana che non è mai venuto a mancare”. La lettera si conclude ricordando la visita che nel mese di luglio farà in Ucraina il cardinale Gualtiero Bassetti in occasione del pellegrinaggio nazionale al Santuario mariano di Zarvanytsia. “Per il nostro popolo, provato da guerra e da sofferenza – scrive Shevchuk –, la sua visita sarà un segno d’affetto e di vicinanza della Chiesa italiana”.