Omelia

Pentecoste: card. Betori (Firenze), “crescere come comunità e come comunità missionaria”

“La Pentecoste invita a riconoscerci come famiglia di figli di Dio, che egli ha generato mediante il dono del suo Spirito”. Lo ha detto il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell’omelia della messa di Pentecoste, che ha celebrato ieri nel duomo. “La Chiesa esiste per evangelizzare – ha aggiunto il porporato – e si mostra per la prima volta nella storia nell’atto di evangelizzare tutte le genti”. Il cardinale ha sottolineato come questo sia “il primo gesto che la Chiesa compie non appena viene colmata dal dono dello Spirito. E questo gesto non è una qualsiasi delle sue attività, ma la sua stessa identità”. “Pensarsi e vivere come comunità missionaria è l’appello insistente di Papa Francesco”. L’urgenza indicata dall’arcivescovo è, quindi, quella di “comprenderci e crescere come comunità e come comunità missionaria” per “sfuggire anzitutto alla tentazione individualistica che permea la cultura contemporanea e che rischia di insinuarsi anche nell’esperienza di fede, riducendola a fatto privato e intimista, un sentimento soggettivo senza rilievo storico e sociale”. “In quanto comunità missionaria – ha concluso -, dobbiamo sentire l’urgenza di riconoscere che la fede è un dono che non ci è dato per noi stessi, ma come germe di novità di vita per il mondo”.