Ricostruzione

Diocesi: Camerino, inaugurata ieri a Val Sant’Angelo di Pieve Torina una chiesa in legno

(da Camerino) È stata inaugurata in occasione della solennità di Pentecoste ed è intitolata a san Vito la nuova chiesa in legno realizzata in pochi mesi a Val Sant’Angelo di Pieve Torina, minuscola frazione dell’entroterra maceratese gravemente ferito dal sisma del 2016. A volere ardentemente il compimento di quest’opera, piccolo ma significativo segno di speranza per il territorio, è stato il parroco, don Candido Pelosi, instancabile “prete del terremoto” da anni alla guida della comunità locale che deve misurarsi con una ricostruzione lenta e faticosa. “Ho scelto questo come luogo immerso nella bellezza della natura dove tutti possano sentirsi accolti in fede e in amicizia”, ha dichiarato il sacerdote di fronte ai tanti parrocchiani venuti a condividere un momento di festa così significativo per questo angolo di Marche tuttora costantemente destabilizzato dalle scosse (l’ultima, con epicentro a Muccia, proprio ieri mattina). Ad officiare la celebrazione eucaristica che ha seguito il taglio del nastro di questi 70 metri quadrati sorti accanto all’antica chiesa, monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, vescovo di Camerino-San Severino Marche, che non ha mancato di portare il proprio incoraggiamento spirituale alla sua gente.

“Lo Spirito Santo non è una cosa misteriosa, ma è ciò che fa vivere, è il Paraclito chiamato a difendere e che convoca insieme gli apostoli, l’ecclesia: e noi possiamo essere Chiesa operosa anche se il terremoto ha distrutto tutto”, ha sottolineato il vescovo, facendo cenno alla festività liturgica. “Come ‘pietre vive’ dobbiamo costruire l’umanità cristiana dove c’è bisogno – ha inoltre aggiunto – e questa nuova cappella, in cui poter sperimentare la vera fraternità, ne è l’esempio”. Presenti diverse autorità civili e militari locali, oltre al sindaco di Pievetorina, Alessandro Gentilucci, e a Lino Sechi, presidente dell’associazione San Vito Italia che, attraverso un coordinamento nazionale, riunisce i paesi legati alla figura del giovane martire attraverso gli enti comunali, le parrocchie e i comitati. È stata proprio la generosità di questa realtà, infatti, assieme alle donazioni solidali dei fedeli, a permettere l’avvio dei lavori iniziati ad ottobre 2017 con uno stanziamento di circa 27mila euro. Al termine della messa, da parte dei rappresentanti dell’associazione stessa, sono stati offerti in dono a don Pelosi una stola ricamata e una pianta d’ulivo, come gesto di rinascita.