Umanesimo

Bioetica: card. Ravasi (Pcc), “ritornare alla vera scienza, no alla tecnica che si muove senza un retroterra culturale”

“Viviamo in una società che cerca di soddisfare tutti i bisogni concreti – la tecnica questo insegna – ma spegne i grandi desideri, i grandi progetti, quelli a più largo respiro. E crea, quindi, uno stato di frustrazione, di sfiducia nel futuro”. Lo ha detto oggi pomeriggio il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura (Pcc), durante la sua lectio magistralis all’Università Lumsa per il seminario “Umanesimo Contemporaneo – Fragilità e forza di un’idea oggi”. Parlando delle “questioni antropologiche contemporanee”, il porporato ha richiamato il “fenomeno dell’io frammentato”, “legato al primato delle emozioni”. Un riferimento anche al “fenomeno del narcisismo”. “L’autoreferenzialità ha alcuni simboli che voi giovani ci testimoniate – ha aggiunto rivolgendosi loro –. E sono simboli discutibili che ai nostri tempi erano inconcepibili: la cuffia auricolare, che è come una visiera calata sul mondo esterno, i selfie, il branco omologato, la discoteca, l’esteriorità corporea”. Al centro dell’intervento del card. Ravasi anche i “problemi di coscienza” legati “all’intervento sul dna, alle neuroscienze, perché il cervello è una componente fondamentale nella conoscenza umana”. Il terzo è quello dell’“intelligenza artificiale che sta valicando i confini proponendo orizzonti inattesi”. Problemi da affrontare, a suo avviso, con un duplice approccio. “Da una parte, è necessaria la conoscenza. Dall’altra parte, l’atteggiamento necessario non è quello della paura ma della sorveglianza”. Perché “non tutto ciò che è fattibile lo si deve fare. È per questo che bisogna ritornare alla vera scienza, a differenza della tecnica che si muove senza un retroterra culturale”. L’incontro è stato organizzato dall’ateneo in collaborazione con l’Institut Catholique de Paris, l’Australian Catholic University, la Pontificia Universidad Católica de Chile, che sono anche partner del Dottorato in Umanesimo contemporaneo in cui rientra l’evento. Nel corso dei lavori della prima giornata, il card. Ravasi ha ricevuto anche il “Premio per la cultura classica”, assegnatogli nell’ambito del Certamen di lingua latina intitolato a Vittorio Tantucci e Scevola Mariotti.