Educazione: Save the Children, è “immensa la sofferenza umana causata dagli attacchi” a scuole e università

“A livello globale sono stati condotti attacchi contro l’educazione superiore in 52 Paesi, inclusi tutti quelli dei quali è stato tracciato un profilo. Tra gli episodi di questo tipo, anche la repressione violenta di proteste in favore dell’educazione durante le quali studenti o personale educativo sono stati colpiti, così come abusi fisici e minacce in risposta al contenuto degli studi”. Lo denuncia Save the Children, insieme alla Global Coalition to Protect Education from Attack di cui fa parte, nell’edizione 2018 del rapporto “Educazione sotto attacco”, lanciato oggi. Attacchi a strutture adibite all’educazione superiore si sono verificati in 20 dei Paesi esaminati; tra questi il Kenya, dove uomini armati hanno ucciso almeno 142 studenti, ferendone altri 79, durante un attacco al Garissa University College il 2 aprile 2015.
Un terzo degli Stati membri delle Nazioni Unite – 74 Paesi – hanno sottoscritto la Safe Schools Declaration, un impegno politico caldeggiato da Norvegia e Argentina. Sottoscrivendo la dichiarazione, gli Stati si impegnano a intraprendere passi concreti per proteggere l’educazione, attuando le Linee guida per la protezione delle scuole e delle università dall’uso militare durante i conflitti armati. Il rapporto “Educazione sotto attacco” contribuisce alla determinazione dell’indicatore per la misurazione del numero di attacchi contro studenti, personale e istituzioni educativi al quale ricorre l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 4 (Istruzione di qualità, un impegno globale per raggiungere un’educazione di qualità equa e per tutti entro il 2030), che riconosce l’imperativo di salvaguardare l’educazione nei conflitti armati.
“Educazione sotto attacco porta in evidenza l’immensa sofferenza umana causata dagli attacchi all’educazione – sostiene Diya Nijhowne, direttore esecutivo della Coalizione -. Con l’adesione alla Safe Schools Declaration e la sua attuazione, tracciando gli attacchi all’educazione per poter rispondere in modo più efficace e individuandone i responsabili, è possibile iniziare a garantire un’educazione sicura per tutti”.

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