“Ho parlato due ore con il Papa. In un modo molto rispettoso e franco gli ho espresso l’importanza di intendere l’abuso come un abuso di potere. Della necessità di assumere la responsabilità, la cura e non solo il perdono. Anche del rinviato ruolo della donna e le comunità”.
Hoy conversé 2 horas con el Papa. De manera muy respetuosa y franca le expresé la importancia de entender el abuso como un abuso de poder. De la necesidad de asumir la responsabilidad, el cuidado y no solo el perdón. También del postergado rol de la mujer y las comunidades
— José Andrés Murillo (@JosAndrsMurillo) April 27, 2018
Lo ha scritto ieri sera in un tweet, dopo l’incontro con il Pontefice, José Andrés Murillo, il primo delle vittime degli abusi perpetrati dal prete cileno Fernando Karadima che Papa Francesco ha deciso di ricevere a Casa Santa Marta prima dell’incontro con i vescovi cileni. Gli altri due sono Juan Carlos Cruz e James Hamilton. Ieri sera il direttore della sala stampa vaticana Greg Burke ha informato con una breve nota in spagnolo l’inizio diq questi incontri.
In un secondo tweet, sempre ieri sera, Murillo commenta: “Spero solo che sia utile. Che aiuti a cambiare ciò che è necessario perché il mondo sia un luogo che si preoccupa, sana, accompagna e non maltratta. E che la Chiesa cattolica sia in questo alleata e non più abusante”.
Solo espero que sea útil. Que ayude a cambiar lo que sea necesario para que el mundo sea un lugar que cuide, sane acompañe y no que maltrate. Y que la iglesia católica en eso sea aliada y no más abusadora.
— José Andrés Murillo (@JosAndrsMurillo) April 27, 2018