La Chiesa cattolica in Germania ripensa il proprio modo di prendersi cura degli ammalati, dei familiari e del personale sanitario a fronte di numerosi cambiamenti nel mondo della sanità, che vanno dalla pressione dei costi e del risparmio, alla digitalizzazione e alla specializzazione dell’assistenza sanitaria, la riduzione dei tempi di degenza e la tendenza all’ambulatorialità delle cure, la chiusura delle piccole strutture e la concentrazione in grandi ospedali. Per restare fedele a quello che è sempre stato uno dei compiti centrali della Chiesa, la Commissione pastorale della Conferenza episcopale tedesca pubblica oggi un “Documento di riflessione sulla preoccupazione della Chiesa per i malati” dal titolo “Ero malato e mi avete visitato”. Obiettivo del testo è “dare alle parrocchie, ai volontari e agli oltre 1.000 cappellani ospedalieri a tempo pieno a livello nazionale, un orientamento negli attuali processi di cambiamento sul piano sociale e religioso”. Una delle preoccupazioni centrali del documento è “portare a livello locale e diffuso la pastorale della salute, sia nei progetti pastorali delle diocesi sia nei compiti specifici delle parrocchie o delle unità pastorali”, proprio a motivo della “crescente espansione del sistema di assistenza ambulatoriale” in Germania, che fa sì che la cura pastorale ora diventi “visita ai malati, nelle case e negli ospizi”. Nel documento si parla anche della cura pastorale nel “sistema ospedaliero” d’avanguardia e dei requisiti necessari nei casi di consulenze come nella preparazione del testamento biologico. Si definiscono inoltre le differenze tra “cura spirituale” e “pastorale degli ammalati”.