Alfie Evans: Costa e Toia (Parlamento europeo), interrogazione urgente alla Commissione Ue. “Un’azione decisa per tutelare il bambino”

(Bruxelles) È firmata dalle eurodeputate Silvia Costa e Patrizia Toia l’interrogazione urgente rivolta alla Commissione Ue sul caso del piccolo Alfie Evans, il bambino britannico di 23 mesi affetto da patologia neurodegenerativa e ricoverato all’Alder Hey di Liverpool. Costa e Toia si rivolgono ai responsabili della salute, Vytenis Andriukaitis, e della giustizia, Vĕra Jourová, chiedendo “un’azione decisa da parte dell’Unione europea”. Per Silvia Costa – che in questi giorni ha seguito il caso in stretto contatto con i legali della famiglia Evans, il governo italiano, la rappresentanza diplomatica italiana nel Regno Unito e l’ospedale Bambino Gesù, che si è offerto di trasportare, curare e assistere il piccolo – “l’Alta corte britannica ha negato ad Alfie il diritto di ricevere cure e prestazioni sanitarie in un altro Stato membro dell’Unione, come richiesto dai suoi genitori, così violando i diritti fondamentali dell’Ue e la libera circolazione dei pazienti nel territorio dell’Ue”.
“Nonostante la sospensione della respirazione artificiale disposta dalla stessa Alta corte del Regno Unito, il bimbo è ancora in vita, mentre due ospedali italiani si sono già generosamente offerti di accoglierlo nelle proprie strutture – scrivono le due eurodeputate italiane alla Commissione europea –; chiediamo pertanto ai commissari competenti di sottoporre con urgenza il provvedimento giudiziario britannico all’esame della Corte di giustizia dell’Unione europea”.
Alfie Evans, dopo un provvedimento del governo italiano e del Presidente della Repubblica, è divenuto cittadino italiano: “Una decisione toccante e straordinaria da parte del nostro governo – commenta ancora Silvia Costa –. Ma una pagina triste per l’Europa, se un cittadino europeo deve ricorrere alla cittadinanza di un altro Stato membro per far valere dei diritti di cui è già titolare in quanto cittadino del Regno Unito, e quindi ancora di uno Stato membro. L’Ue costituisce infatti uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne e garantisce ai suoi cittadini una libera circolazione al suo interno, specialmente ai più deboli, come ci ricorda la direttiva 24/2011 sull’assistenza sanitaria transfrontaliera”.

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