
A tre anni dal terremoto che il 25 aprile 2015 colpì il Nepal, mentre proseguono gli interventi di ricostruzione, la Chiesa locale è particolarmente attiva nella ricerca di soluzioni alla problematica della droga, che coinvolge spesso una fascia di popolazione che sta ai margini della società. “Purtroppo la carenza di servizi e le difficoltà di accettazione delle persone dipendenti da sostanze sono trasversalmente diffuse nella società nepalese ed è crescente l’urgenza di un cammino e di una maturazione su questi temi”, spiega Caritas italiana, che pubblica oggi on line il Dossier “In cerca di dignità” che contiene, tra l’altro, gli esiti di una ricerca per verificare il livello di stigma sociale nei confronti delle persone con problemi di tossicodipendenza o ex tossicodipendenti in Nepal.
Caritas Nepal collabora alle attività della comunità di “Salvation Nepal”, un’associazione che punta “su un approccio relazionale e di coscientizzazione con il coinvolgimento attivo delle persone con problemi di droga”. Anche Caritas italiana interviene con un progetto triennale a sostegno della crescita professionale della struttura che prevede anche la consulenza periodica di uno specialista di riabilitazione delle tossicodipendenze. Un impegno che si aggiunge ai numerosi interventi di urgenza, riabilitazione e ricostruzione – sempre con un’attenzione specifica alle persone più ai margini – realizzati da Caritas italiana dopo il terremoto del 2015 per un importo complessivo di oltre 7 milioni di euro.