Servizio
“Sperimentare la gioia di stare insieme nella preghiera, arricchendoci dei doni di grazia di cui ciascuno è portatore. È uno stare insieme che ci assicura la viva presenza del Signore tra noi, come egli ci ha promesso”. È l’invito che ha rivolto, questa mattina, l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ai presenti all’incontro con i frères nella chiesa di San Domenico, in occasione dell’iniziativa “Servire nella gioia… con Taizé”. “La via del servizio è fondamentale per seguire e imitare Gesù”, ha aggiunto. Il presule ha ribadito poi come “in questo nostro tempo, nel quale domina l’individualismo di singoli e anche di gruppo, per cui si ricercano solo il proprio interesse e tornaconto a scapito anche del bene comune e degli altri, questo messaggio vada controcorrente, ma esalti la potenza di Dio, che proprio mediante il suo servizio libera e salva la nostra vita e quella degli altri”. Infine, l’arcivescovo ha ricordato “un episodio della mia vita, che mi ha confermato la forza sconvolgente del Vangelo”. In un villaggio del Camerun, celebrò la Messa per un gruppo di cristiani, in un viaggio nelle missioni. “Una donna ha pregato così: ‘Ringrazio i missionari, che sono venuti tra noi e ci hanno portato il Vangelo che ci ha rimessi in piedi’ – ha raccontato -. I missionari avevano dotato il villaggio di pozzi per l’acqua, indispensabili nei tempi lunghi di siccità; avevano costruito le scuole per i ragazzi, l’ambulatorio medico per le esigenze sanitarie, una scuola agraria per adulti. Ma questa donna non aveva detto niente di tutto ciò. Aveva incentrato la sua preghiera di ringraziamento sul fatto che i missionari avevano portato il Vangelo di Gesù Cristo, che era come la fonte di tutte queste opere, pure necessarie, il Vangelo come vera rivoluzione pacifica, che aveva permesso di risorgere a una speranza e vita nuova e a un futuro migliore”.