Formazione: card. Comastri, “stiamo vivendo una debacle, insegnare ai giovani che fare del bene è lo scopo della vita”

“Il Centro sportivo italiano si può definire un’agenzia educativa, un luogo di educazione e formazione attraverso lo sport. Ma oggi stiamo vivendo una vera sconfitta educativa. Una debacle. Pensiamo a quello che accade nelle scuole, nelle strade, nelle discoteche”. Lo ha detto il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, durante l’omelia della messa che ha celebrato questa mattina in Vaticano, a conclusione dell’incontro nazionale dei consulenti ecclesiastici del Csi. Dopo aver citato un’intervista a Pierpaolo Pasolini, in cui proponeva l’abolizione della televisione per i modelli che trasmetteva, il porporato ha invitato a riflettere su una domanda: “Noi adulti siamo con il nostro modo di vivere la segnaletica che può spingere i giovani nella direzione giusta? È una grande responsabilità. Lo sbandamento dei giovani è conseguenza dello sbandamento degli adulti e della famiglia”, ha affermato. Poi ha ricordato gli episodi che hanno visto alcuni giovani lanciare sassi dai cavalcavia. “Vittorino Andreoli era stato incaricato di capire quali fossero le motivazioni. Lo incontrai a un convegno e glielo chiesi. Mi disse che quei giovani non erano pazzi né spietati, non avevano l’intenzione esplicita di uccidere. Erano giovani che non conoscevano le categorie del bene e del male – ha ricordato il cardinale -. I giovani vuoti possono diventare preda di chiunque. Occorre intervenire in tempo”. Infine, il porporato ha sottolineato “quanto è grave quello che stiamo vivendo”. “L’importanza è la lettura dello scopo della vita, del fare del bene e dello spendersi per gli altri. Se ai giovani non riusciamo a trasmettere questo messaggio siamo sconfitti come educatori”.

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