
“È a partire da Gesù Cristo che la Chiesa si dedica ai poveri e agli emarginati, perché in essi tocca la carne sofferente di Cristo, come afferma Papa Francesco. La Cnbb non si identifica con nessuna ideologia o partito politico. Le ideologie portano a due errori dannosi: da un lato, trasformare il cristianesimo in una sorta di Ong, senza tener conto della grazia e dell’unione interiore con Cristo; dall’altra, vivere nell’intimità, sospettare l’impegno sociale degli altri e considerarlo superficiale e mondano”. Lo scrivono i vescovi brasiliani, in un messaggio al popolo di Dio, al termine della loro Assemblea plenaria, che si è conclusa ieri ad Aparecida. In una conferenza stampa il card. Sergio da Rocha, presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) e arcivescovo di Brasilia, e mons. Murilo Krieger, vicepresidente della Cnbb e arcivescovo di Salvador de Bahia, hanno presentato e letto due distinti messaggi, uno rivolto a tutto il popolo di Dio del Brasile e l’altro focalizzato sulle elezioni presidenziali del prossimo autunno.
Assumendo posizioni pastorali in questioni sociali, economiche e politiche, si legge nel messaggio al popolo di Dio, “la Cnbb si muove seguendo il dettato del Vangelo. La Chiesa rivendica sempre la libertà, alla quale ha diritto, di pronunciare il suo giudizio morale sulle realtà sociali, ogni volta che i diritti fondamentali della persona, del bene comune o della salvezza umana lo richiedano”. Tuttavia, l’episcopato “non può essere ritenuto responsabile di parole o azioni isolate che non sono in sintonia con la fede della Chiesa, la sua liturgia e la sua dottrina sociale, anche quando sono pronunciate o messe in atto da uomini di Chiesa”. Un velato riferimento, quest’ultimo, ad alcune situazioni che si sono verificate dopo l’arresto dell’ex presidente Lula.