Messaggio

Pasqua: mons. Solmi (Parma), “nel Paese sofferenza e tensione a guardare oltre la morte”

Mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma

“La Pasqua entra in ogni persona e situazione di vita. Nel Paese c’è sofferenza e una tensione a guardare oltre, per cercare in cielo una risposta e la dimora di affetti che non possono finire con la morte”. Lo scrive il vescovo di Parma, mons. Enrico Solmi, nel suo messaggio di Pasqua alla diocesi. Il presule, facendo riferimento “all’improvvisa scomparsa del carissimo Fabrizio Frizzi”, ha segnalato un “atteggiamento collettivo” degli italiani che “non accettano la fine di una relazione che lui aveva amabilmente trattenuto con persone prossime, famose, fino al largo pubblico”. “Non sono mancate parole di rabbia, ma sono state un’eccezione in questa ricerca comune che fa tanto riflettere – aggiunge –. Si vorrebbe un cielo aperto dove poter lanciare lo sguardo, quasi verificare che la persona amata fosse là e negare che sia tutto finito. Questo anelito la Pasqua lo raccoglie in modo sorprendente, in realtà, unico”. Mons. Solmi la indica come un “passaggio offerto a tutti”. La condizione che si lascia è quella di chi sta chino “sotto massi troppo grandi, quasi impossibili da portare, chiusi in noi stessi, in fatiche che ci accompagnano, si sommano”. “Sono la pietra che sembra chiudere la speranza”. Ma “il Risorto si presenta a noi. È la chiave per leggere o rileggere la nostra vita, la Speranza che la motiva, la via da percorrere insieme a Lui”.