Messaggio

Pasqua: mons. Ravinale (Asti), in Italia necessario “un rinnovamento autentico e vitale”

Mons. Francesco Ravinale, vescovo di Asti

“Tutti noi, consapevoli delle tensioni della nostra società, abbandonata a profonde inquietudini, sentiamo una grande voglia di novità. Anche la nostra Italia ha espresso in questi giorni il bisogno di rinnovamento che ci auguriamo autentico e vitale. A questo rinnovamento vorremmo contribuire, chiedendo di tenere in evidenza alcune attenzioni che riteniamo fondamentali”. Lo scrive mons. Francesco Ravinale, vescovo di Asti, nel messaggio per la Pasqua dal titolo “Tre passi indietro, ma per andare avanti”, pubblicato sul settimanale diocesano “Gazzetta d’Asti”. La prima richiesta rivolta alla politica è quella del “realismo di comprendere che nessuna persona e nessuna forza politica possiede da sola i requisiti per realizzare un rinnovamento vero”. “Le novità sociali – aggiunge il presule – non possono essere realizzate se non di comune accordo, nel dialogo, nella stima vicendevole e nella capacità di lavorare insieme”. Secondo mons. Ravinale, “è segno di saggezza accogliere il bene e l’arricchimento che ci può venire dagli altri, compresi gli avversari e coloro che provengono da culture diverse”. Altra richiesta di attenzione è quella di “evitare pericolosi passi in avanti, che potrebbero determinare la caduta in baratri irreparabili”. Quindi, l’auspicio che venga garantita “la possibilità di guadagnarsi la vita con il proprio onesto lavoro” e “la stabilità dell’istituzione familiare, ora pericolosamente minata da ambigui ‘passi in avanti’, che hanno reso sempre più precaria la stabilità dei rapporti”. “Allo stesso modo – sottolinea il presule – ci auguriamo di poter ritornare in zona di sicurezza per quanto riguarda la tutela della vita, garantendo la sicurezza sul lavoro, allo stesso modo che l’accettazione della vita nascente e la garanzia di una assistenza paziente alla vita che volge al termine”. Quindi, l’augurio pasquale del vescovo: “L’aiuto più sicuro per la vita di ciascuno è il riferimento a Dio, da tante voci dimenticato o proclamato facoltativo”.