
Sarà presentata venerdì 20 aprile alla Fondazione Ambrosianeum di Milano (ore 17.30) la nuova edizione del volume “Memoria di sacerdoti ribelli per amore 1943-1945” di don Giovanni Barbareschi, pubblicata in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile. L’edizione del volume del 1987, andato presto esaurito e finora non più ristampato, è arricchita di nuovi contributi tra cui la prefazione di Marco Garzonio. Alla presentazione interverranno Giovanni Cappelletto, direttore editoriale Centro Ambrosiano che ripubblica l’opera; Emanuele Locatelli, curatore dell’opera; Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano; Giorgio Vecchio, docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Parma. La prima edizione del libro fu voluta dal cardinal Martini, allora arcivescovo di Milano, spiega l’editore. “Il volume, che conteneva l’approfondita indagine di don Barbareschi sui religiosi della diocesi di Milano che avevano contribuito attivamente alla Resistenza, fu stampato in tiratura limitata, andò velocemente esaurito e fino a oggi non è mai più stato ristampato. È un testo imprescindibile per approfondire il contributo del mondo cattolico alla Resistenza”. Garzonio commenta: “Rilanciarlo oggi in versione aggiornata corrisponde alla necessità di riproporre alcune voci alte di contrasto all’antisemitismo (furono infatti almeno mille gli ebrei salvati da don Barbareschi, insieme a Teresio Olivelli, da poco elevato agli onori degli altari da papa Francesco) e a sentimenti negativi come la disaffezione, l’indifferenza, la retorica stanca”.
Don Giovanni Barbareschi nasce a Milano l’11 febbraio 1922. Dopo l’ingresso in Seminario, l’8 settembre 1943 decide di appoggiare la Resistenza. Entra nelle Aquile randagie, il movimento scout milanese clandestino. Collabora attivamente all’opera di Oscar (Organizzazione soccorso collocamento assistenza ricercati) preparando i documenti falsi e portando in salvo in Svizzera molti ricercati (ebrei, renitenti alla leva, evasi dai campi di prigionia, intellettuali e politici antifascisti). Entra nella redazione e collabora alla diffusione del giornale clandestino “il Ribelle”. Il giorno della sua prima messa viene arrestato e torturato ma il cardinale Schuster ne ottiene la liberazione. Riprende l’attività partigiana nel bresciano come cappellano delle Fiamme verdi. È nuovamente arrestato, ma durante il trasferimento verso un lager tedesco riesce a fuggire e riprende l’attività partigiana. Nei giorni successivi al 25 aprile si prodiga affinché i nazifascisti sfuggano ai linciaggi e possano affrontare un regolare processo.