La religione cattolica, così come è pensata in Italia, è “una disciplina laica, non atea o anti, ma che ha il coraggio di porsi, con modalità rispettose di tutti, come disciplina confessionale”. Lo ha ricordato don Daniele Saottini, responsabile del Servizio nazionale per l’insegnamento della religione cattolica, intervenendo alla tavola rotonda che ha concluso i lavori del Convegno nazionale dei responsabili diocesani e regionali della pastorale della scuola e dell’Irc. “La religione cattolica – ha spiegato – è una disciplina pienamente scolastica, ma tipica, che diventa sfida, non difesa, né recinto né prova di forza, ma piuttosto presenza, impegno, passione educativa che si rilancia in tutto il modo della scuola”.
Don Saottini ha voluto definire l’Irc come espressione della Chiesa in uscita in quanto “l’insegnamento della religione non va sul terreno del nostro rivale, non è la presenza e la ‘plantatio’ della Chiesa in un mondo ateo, contrario o neutro, non rappresenta l’unica proposta, ma si presenta su un terreno comune, come sforzo di una Chiesa che ha il coraggio di stare in un dibattito, a volte carico di tensioni”.