Santa Sede: mons. Martin (Fond. Centesimus annus), promuovere un’economia “inclusiva, sostenibile e partecipativa”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Promuovere “un’economia inclusiva, sostenibile e partecipativa” per correggere la rotta dell’attuale modello economico, che produce disuguaglianze e nuove povertà. È la ricetta proposta da mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino, durante la presentazione – svoltasi oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede – dell’attività della Fondazione “Centesimus Annus – Pro Pontifice” in occasione del suo 25° anniversario e del Convegno internazionale “New Policies and Life-Styles in the Digital Age”, in programma a Roma, presso il palazzo della Cancelleria, dal 24 al 26 maggio. “Costruire ponti” tra i principi etici che caratterizzano la dottrina sociale della Chiesa e le sfide che i politici e i governi si trovano ad affrontare nell’attuale situazione finanziaria: è uno dei binari di impegno della Fondazione, sulla scia delle richieste di Papa Francesco, che sollecita a “correggere” il mondo economico guardando alle cause dell’esclusione dei più poveri. “È dovere degli economisti e dei politici – ha affermato Martin – sviluppare e sperimentare nuovi modelli di economia che generino equità”. Altra piaga da affrontare la corruzione, “diffusa in tutto il mondo” a livello economico”. Il lavoro, con la disoccupazione giovanile che è ormai diventata “una caratteristica delle economie occidentali”; la famiglia, oggetto del prossimo Incontro mondiale di agosto a Dublino con il Papa; le migrazioni, con i loro effetti anche sulle economie mondiali: sono i tre binari principali che caratterizzano l’attuale attività della Fondazione Centesimus Annus, istituita da San Giovanni Paolo II nel 1993 come “un luogo aperto di dibattito per promuovere lo studio e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa cattolica”.

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