Parlamento Ue: oggi in emiciclo lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica. Nuove norme europee per rifiuti e discariche

(Strasburgo) Lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica approda nell’emiciclo dell’Europarlamento. Oggi pomeriggio gli eurodeputati discuteranno in plenaria la protezione della privacy dei cittadini con il Commissario Jourová. “I deputati sottolineeranno l’importanza della protezione dei dati – anticipa l’ufficio stampa dell’istituzione – come difesa contro la manipolazione elettorale”. Dovrebbero, inoltre, “chiedere nuovamente alla direzione di Facebook di presentarsi al Parlamento europeo”. Facebook è accusata di aver permesso a Cambridge Analytica di raccogliere i dati personali di oltre 50 milioni di utenti senza il loro permesso, per utilizzarli durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2016 e il referendum Brexit. In totale, le informazioni su Facebook di circa 87 milioni di utenti, di cui 2,7 milioni nell’Ue, “potrebbero essere state ottenute in modo improprio”. Il Parlamento ha svolto fra l’altro una sessione di voto: approvata, anzitutto, la normativa sull’economia circolare e la gestione dei rifiuti. “Entro il 2025, almeno il 55% dei rifiuti urbani domestici e commerciali dovrebbe essere riciclato”, si legge nel testo anticipato dal Sir nei giorni scorsi. “L’obiettivo salirà al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Il 65% dei materiali di imballaggio dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030. Vengono fissati inoltre degli obiettivi distinti per materiali di imballaggio specifici, come carta e cartone, plastica, vetro metallo e legno”. Sono 497 i chili di rifiuti pro capite prodotti dall’Italia nel 2016, di cui il 27,64% è messo in discariche, il 50,55% viene riciclato o compostato e il 21,81% incenerito”.
La proposta di legge “limita inoltre la quota di rifiuti urbani da smaltire in discarica a un massimo del 10% entro il 2035”. L’Italia nel 2016 ha smaltito in discarica 26,9 milioni di tonnellate di rifiuti, che corrispondono al 27,64% della quota di rifiuti prodotti”. Inoltre, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, gli Stati membri dovrebbero ridurre gli sprechi alimentari del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030. L’aula ha, inoltre, approvato una risoluzione sulla contestata nomina del segretario generale della Commissione, Martin Selmayr. Per i deputati, la nomina di Selmayr è “un colpo di mano che ha forzato e forse anche oltrepassato i limiti previsti dalla legge”. Chiedono quindi di “riconsiderare la procedura di nomina del nuovo segretario generale per dare ad altri possibili candidati all’interno dell’amministrazione pubblica europea l’opportunità di candidarsi”.

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