Don Tonino Bello: Virgili (biblista), “il suo ideale mariano fatica a trovare spazio oggi in Occidente e nella Chiesa”

“Gli scritti stupendi e innamorati di don Tonino su Maria segnano questo punto, innanzitutto: la donna che manca di proscenio nella Chiesa, la donna che è ‘martirio’ profetico, ma appartato, che non ha neppure un deserto dove poter ‘gridare’”. Lo scrive la biblista Rosanna Virgili nello speciale di “Vita Pastorale” (aprile 2018) dedicato a don Tonino Bello, in vista del prossimo viaggio di Papa Francesco ad Alessano e Molfetta, il 20 aprile, nel 25° anniversario della morte del vescovo. “Quanto Papa Francesco raccomanda nell’Evangelii gaudium, pregando la Chiesa di essere ‘madre’ è già evidente nell’immagine che don Tonino dipinge. Maria si dà pensiero per tutti gli apostoli, li accompagna col suo sguardo fedele, uno a uno”. Quello delineato da entrambi, secondo la biblista, è un “modello di Maria come madre tipico di una cultura mediterranea”, che “oggi non è più così scontato in Occidente, anche tra i cattolici”. “La presenza della donna-madre nelle famiglie italiane non è più quella che garantiva stabilità, che costituiva un punto di riferimento fondamentale per i figli”, spiega. A suo avviso, “anche nel rapporto che si osserva all’interno della Chiesa cattolica, tra il maschile e il femminile, specialmente tra il clero e le donne, religiose e laiche, l’ideale mariano di don Tonino fatica a trovare spazio”. “La straordinaria ricchezza della donna Maria come madre di comunione e collante di riconciliazione della famiglia-Chiesa e delle sue diversità, povertà e periferie; come occhio profetico sulla storia e, per questo, grembo del suo futuro – conclude Virgili -, trova pochissima voce nella nostra Chiesa”.

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