Don Tonino Bello: mons. Angiuli (Ugento-Santa Maria di Leuca), “il Concilio fonte di ispirazione per lui e per Francesco”

“Papa Francesco e il vescovo di Molfetta non si sono conosciuti personalmente. Pertanto, la somiglianza dei contenuti, del linguaggio e dello stile potrebbe sembrare solo una felice coincidenza. In realtà, è la prova che per entrambi la fonte della loro ispirazione è stata il Concilio”. Lo scrive mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, nello speciale di “Vita Pastorale” (aprile 2018) dedicato a don Tonino Bello, in vista del prossimo viaggio di Papa Francesco ad Alessano e Molfetta, il 20 aprile, nel 25° anniversario della morte del vescovo. “Il Concilio è la stella polare del loro magistero, tanto che si possono leggere in modo sinottico i loro scritti – aggiunge –. E le frasi dell’uno si possono attribuire all’altro”. Dopo avere tracciato una serie di parallelismi tra le parole di don Tonino Bello e del Papa, il presule sottolinea come la sensibilità del vescovo di Molfetta attraversi “l’intero arco della sua vita. È presente già nel periodo preconciliare, viene approfondita durante i lavori conciliari, diventa stile e prassi pastorale nella fase postconciliare”. “Don Tonino era mosso dall’ideale di una Chiesa povera con i poveri, vicina agli uomini, calata nella storia, priva di appoggi, spoglia di potere – ricorda il vescovo –, una Chiesa aperta a tutti e capace di accogliere tutti. Una Chiesa incarnata nel mondo, che agisce per il mondo e cammina insieme al mondo”. Mons. Angiuli segnala inoltre come “l’espressione di Francesco ‘Chiesa in uscita’ era già adombrata nell’interpretazione che don Tonino proponeva dell’incipit della Gaudium et spes”.

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