“Una vita intera dedicata alla pace. Ogni respiro, così come ogni intervento e ogni scelta. Ogni gesto”. Lo scrive Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana, nello speciale di “Vita Pastorale” (aprile 2018) dedicato a don Tonino Bello, in vista del prossimo viaggio di Papa Francesco ad Alessano e Molfetta, il 20 aprile, nel 25° anniversario della morte del vescovo. Una pace, quella professata da quest’ultimo, che non è “assenza di guerra”. “Don Tonino ha operato per la pace anche quando si è chinato sui senzatetto che dormivano nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria – osserva Dell’Olio –; quando accoglieva gli sfrattati e i primi migranti dall’Albania presso il palazzo del vescovado, in casa sua; quando alzava la voce a difesa dei ‘senza voce’; quando approntava il servizio di accompagnamento per i tossicodipendenti”. Il presidente della Pro Civitate Christiana indica come “un servizio di pace” tutta la sua “opera evangelizzatrice e di servizio ministeriale e pastorale” e sottolinea che “l’ordinarietà della sua azione di pastore al servizio del popolo di Dio non può essere separata dalla sue prese di posizione centrate contro la guerra”. “Tant’è che la capacità di accoglienza e di ascolto, che caratterizzava ogni suo incontro al di là del rango dell’interlocutore, era parte integrante di una vita che diveniva nei fatti una catechesi viva della pace e per la pace, un ministero di pace”. Quindi per il vescovo di Molfetta, secondo Dell’Olio, la pace va letta “più come vocabolario che come vocabolo”.