
(da Abano Terme) – L’Opera della Provvidenza Sant’Antonio, una struttura residenziale della diocesi di Padova che accoglie persone con grave disabilità, è talmente grande da costringere le religiose e gli operatori a girare per i corridoi in bicicletta. 600 ospiti, altrettanti operatori, per un rapporto 1 a 1, “è il santuario della carità della diocesi di Padova” nel paesino di Rubano. Così è stato descritto agli oltre 600 partecipanti al 40° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che si sono oggi recati in visita alla struttura. Un lungo corridoio lungo 367 metri è come il corso principale di una cittadina dove si incontrano i pazienti in sedia a ruote spinte dagli operatori. Quelli autosufficienti passeggiano qui o nel giardino durante le belle giornate. Ai piani superiori sono gli allettati, in due padiglioni a parte una cinquantina di malati terminali. Due giovedì e due domeniche al mese possono ricevere le visite dei familiari, il resto del tempo sono seguiti e coccolati dagli operatori. Dal corridoio si accede all’ampio teatro, poi ogni mattina c’è la palestra obbligatoria per tutti quelli che possono fare attività fisica, i laboratori di ricamo, cartografia, arti applicate per impegnare le giornate e intrattenere gli ospiti con occupazioni creative. I convegnisti Caritas hanno visitato la struttura e poi si sono divisi in gruppi per ascoltare altre esperienze che le diocesi del Triveneto organizzano per i giovani.