“Nelle scorse settimane ho potuto seguire da vicino, con preoccupazione e speranza, come gli stranieri, per lo più giovani, dopo un viaggio migratorio di estremo disagio, lasciati senza un rifugio, siano stati accolti da uomini e donne di buona volontà nelle loro abitazioni: case private e, in alcuni casi, edifici ecclesiali o di comunità religiose stanno diventando spazi benedetti di calore e accoglienza d’emergenza”. Lo scrive il cardinale di Madrid Carlos Osoro oggi alla diocesi, chiedendo mobilitazione per sostenere la “Mesa por la Hospitalidad” ente della diocesi che “anima e coordina il servizio ai rifugiati”. In realtà, segnala la “Mesa”, i profughi attesi dalla Siria non sono arrivati perché “il governo di Spagna e di altri Paesi Ue non hanno rispettato la quota stabilita”; stanno però arrivando “attraverso il confine meridionale e da altrove (ad esempio, dal Venezuela), persone in fuga da persecuzioni e carestia”, molti di loro richiedenti asilo. Mentre la Chiesa di Madrid sta cercando di aprire un corridoio umanitario, la Mesa por la Hospidalidad chiede alle parrocchie e comunità “spazi di accoglienza e integrazione dei rifugiati con qualità e calore evangelico”, locali che possano essere abitati, sostegno economico. La Mesa si offre per accompagnare i volontari, coordinare gli enti che danno ospitalità, preparare informazioni ed eventi per una sensibilizzazione politico-sociale poiché “non ci si vuole e non ci si deve sostituire alle amministrazioni pubbliche”.