
Nel sudovest della Colombia la pace non è mai arrivata. È molto preoccupata la voce di mons. Orlando Olave Villanoba, vescovo di Tumaco, città del dipartimento colombiano di Nariño quasi ai confini con l’Ecuador, che commenta al Sir la situazione che si è venuta a creare alla frontiera tra i due Paesi dopo l’uccisione di tre giornalisti rapiti, molto probabilmente da gruppi dissidenti delle Farc colombiane. A Tumaco nei mesi scorsi sono stati uccisi diversi leader sociali: “La firma dell’accordo di pace è stata molto importante per la Colombia, ma a Tumaco la pace non è mai arrivata – dice quasi sulla scaletta dell’aereo che lo sta per riportare in Sudamerica dopo un pellegrinaggio in Terrasanta e a Santiago de Compostela -. In questi giorni ho seguito solo indirettamente la vicenda dei tre giornalisti. Ma in generale posso dire che i gruppi dissidenti delle Farc controllano la produzione e il traffico della cocaina. In particolare sono tre gruppi a contendersi il mercato della droga. L’Ecuador è appena al di là del fiume, in pratica la frontiera non esiste. Come Chiesa cerchiamo di impegnarci al massimo”, in una zona “lontana dalle città, dove mancano scuole, ospedali, possibilità di sviluppo”.