
“Vogliamo imparare ad ascoltarvi per apprendere da voi la gratuità dei sogni, vogliamo attingere da voi la freschezza di coscienze vigili e vigilanti per costruire con voi un mondo più giusto e più fraterno. Non abbiate paura di noi! No, noi non siamo bravi, ma vi vogliamo bene!”. Lo ha detto il vescovo di Lucera-Troia, mons. Giuseppe Giuliano, aprendo nei giorni scorsi il Sinodo diocesano dei giovani. “Sinodo vuol dire: tentativo di camminare insieme, seguendo il gusto, l’avventura, la fantasia della gratuità di Dio”, ha spiegato il presule, che ha chiesto “scusa” ai ragazzi “per le nostre distrazioni di gente indaffarata, per le sufficienze di adulti prepotenti, per le nostre autoreferenzialità di eterni preadolescenti: abbiate pazienza con noi!”. Il vescovo ha delineato l’immagine di giovani “sempre in cammino e aperti alla novità di Dio” per i quali ha auspicato “la buona Parola”. “È sempre quella a provocare l’incontro”. Trattando il tema dell’affettività e della sessualità, il presule ha invitato i giovani a “cercare una relazione d’amore nel dono, fatto di cammini di crescita, poiché solo nel dono di sé si cresce, ci si fida e ci si affida all’altro”. Riflettendo sul lavoro, ha posto l’attenzione sull’urgenza di crearsi o trovarsi un lavoro in un territorio di esodo, com’è quello del Meridione, che “negando un futuro, impedisce l’opportunità di crescere nelle proprie potenzialità”. “La grande rivoluzione politica – ha concluso – si manifesta solamente se dall’io si è pronti a passare al noi”.