
È cominciato nella diocesi di Lucera-Troia, nei giorni scorsi, il Sinodo dei giovani, protagonisti con le loro esperienze, dalle quali sono emerse le tracce di lavoro per un cammino che si estenderà, nei prossimi mesi, lungo le altre tappe sinodali. “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” è il titolo mutuato da quello che i vescovi vivranno col Papa dal 3 al 28 ottobre.
Il primo appuntamento si è svolto nel teatro “Garibaldi” di Lucera, dove erano presenti il vescovo mons. Giuseppe Giuliano, il vescovo emerito Francesco Zerrillo e il lucerino mons. Ciro Fanelli, da qualche mese vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa. Sono intervenuti Giovanni Melillo, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, e don Tonino Palmese, consulente della Commissione antimafia e vicario episcopale per il settore Carità e Giustizia dell’arcidiocesi di Napoli. Il primo ha tenuto un monologo interiore sussurrato, in cui il cuore interroga la mente, presentando scene quotidiane all’interno del contesto sociale in cui crisi, malavita, disagi minano l’essenza dei giovani e l’unica soluzione, volta per volta, è il discernimento. Don Palmese ha presentato proprie esperienze e ha parlato di rivoluzione giovanile. Sono seguiti i lavori dei sei gruppi, che si sono riuniti in sei punti diversi della città per discutere di fede, sport, linguaggi, sessualità e affettività, lavoro, politica e impegno sociale.
Testimone dei lavori è stata una lampada che, accesa durante la celebrazione mattutina, è stata portata fino al monastero di Biccari da tre giovani dell’èquipe e consegnata nelle mani della Madre Abbadessa affinché anche le monache di clausura potessero dare il loro contributo nella preghiera a questo evento. Nella cattedrale, invece, si è svolta l’assemblea plenaria con lo scambio dei pensieri sull’universo giovanile. In sei, un giovane per ogni laboratorio, hanno presentato le idee condivise sulle tematiche affidate che saranno la base per il documento post-sinodale.