(New York) “Ci sono informazioni che fanno vedere un regime barbarico e le foto dei bambini non sono fake news. Usa, Francia e Gran Bretagna hanno agito avendo valutato questi fatti”. Ha esordito così nel suo intervento Nikki Haley, ambasciatore americano presso l’Onu. “L’attacco di stanotte è giustificato, legittimo e proporzionato e non è vendetta, né una prova di forza ma è agire contro un regime – ha continuato -. Gli Usa hanno dato tante possibilità alla diplomazia” ma “il tempo per parlare è finito la scorsa notte e la Russia per sei volte ha imposto il veto per capire quale forma investigativa bisognava avere per l’uso di armi chimiche. La strategia della Siria non è cambiata e la prova dello scorso sabato è solo una strada per sperimentare nuovi utilizzi” ma gli Usa non “permetteranno che il regime prosegua su questo terreno”. Annunciando di aver parlato poco prima con Trump, Haley ha precisato che “quando il nostro presidente attraversa la linea rossa, continua ad applicare quella linea. Gli Stati Uniti sono pronti e carichi”. L’intervento si è concluso con l’accusa al Consiglio di Sicurezza di aver fallito nel suo compito di fermare l’uso di armi chimiche e la responsabilità viene attribuita “principalmente alla Russia”, mentre da parte loro gli Usa assicurano che manterranno il pressing sulla Siria se “il regime continuerà a sfidare la nostra volontà”.