Si è aperta con una celebrazione ecumenica nel duomo di Treviri la Settimana ecumenica per la vita che coinvolgerà fino a sabato 21 aprile le comunità cattoliche ed evangeliche su tutto il territorio della Germania. “Desiderio di un figlio. Figlio desiderato. Nostro figlio” è il titolo dell’edizione 2018 che ruota attorno al tema della diagnostica prenatale e all’ambivalenza delle sue conseguenze. “Siamo grati per tutte le testimonianze dei genitori il cui sì alla vita del loro bambino” richiede molto impegno e “che tuttavia si sforzano di affrontare il futuro con coraggio e fiducia”, ha detto nella predica il cardinale di Monaco Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca: “Voi e i vostri figli siete insostituibili e importanti per la nostra società! La Chiesa è con voi nel vostro sì alla vita!”. Riferendosi alla diagnostica prenatale nello specifico, il presidente della Chiesa evangelica tedesca, Heinrich Bedford-Strohm, ha affermato che essa “è vincolata alla vita. Deve fornire alle donne in gravidanza la migliore assistenza medica possibile e limitare i rischi medici per le donne e la vita in attesa”. “Come cristiani”, ha ricordato il vescovo evangelico, “crediamo che Dio ci dona la vita. Ecco perché proteggere questa vita è così importante per noi”. È necessario riflettere sulle “dimensioni etiche delle odierne possibilità di diagnosi prenatale”: “Il rispetto per la dignità della vita umana deve essere il fondamento e il confine a partire dai quali prendiamo le nostre decisioni in queste situazioni” e proprio su questo si rifletterà nel corso della Settimana per la vita di quest’anno.