“Se si vuole bene a una persona disabile si inventano anche gli strumenti necessari. E noi nelle parrocchie della diocesi abbiamo organizzato corsi Lis aiutando le persone a parlare nel linguaggio dei sordomuti. Per i bambini autistici invece abbiamo preparato un pacchetto di schede di comunicazione aumentativa e alternativa. Si stratta di immagini per dare loro indicazioni”. Lo ha detto don Luigi D’Errico, referente del settore disabili e catechesi dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, intervenendo al convegno “Qualcosa… è cambiato” organizzato oggi dallo stesso Ufficio del Vicariato. “Abbiamo voluto mettere assieme le tante esperienze di genitori che assistono i loro figli disabili, che hanno saputo far nascere dal dolore esperienze esemplari, per raccogliere il grido di aiuto di chi invece non ha avuto la forza di realizzare qualcosa”. Il sacerdote ha ribadito che “non possono essere accettare nelle parrocchie risposte come ‘non siamo attrezzati’ o ‘non siamo preparati ad accogliere una persona disabile’. Sono risposte fuori dal senso della comunità”. “Le persone disabili – ha ribattuto – hanno tutto il diritto di essere incluse nelle comunità”. E bisogna “andarle a cercare, ad esempio, in occasione della benedizione delle case”.