
Prevenire il cyberbullismo grazie all’intelligenza artificiale. Questo l’obiettivo di Creep, progetto europeo coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento. “Secondo gli ultimi dati Istat – afferma la ricercatrice Sara Bressan, responsabile del progetto – il 5,9% dei giovani è stato vittima di cyber bullismo per una o più volte al mese. Una percentuale che sale al 22,3% se consideriamo anche chi subisce aggressioni qualche volta l’anno. Creep si propone di sviluppare tecnologie e soluzioni avanzate di intelligenza artificiale per l’individuazione precoce e la prevenzione degli effetti del cyber bullismo tramite il monitoraggio dei social media e l’adozione di tecnologie motivazionali (chatbot)”. In Creep i ragazzi non sono solo destinatari, ma anche attori del progetto. Sono stati, infatti avviati dei living lab in alcune classi di scuola media e superiore del Trentino, dove vengono proposti degli incontri didattico-esplorativi, per sensibilizzare al tema e testare gli strumenti tecnologici analizzati. “Il contribuito dei ragazzi è per noi fondamentale – spiega Sara Bressan -. Grazie ai living lab, ad esempio, abbiamo appurato che i ragazzi non usano più Facebook, che viene oggi usato più dai genitori, ma comunicano attraverso altri social media”.