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Settimanali diocesani: Bruxelles, giornalisti da Triveneto ed Emilia in visita al Parlamento europeo

(Bruxelles) “Abbiamo riscontrato un problema di percezione dei problemi e di corretta informazione su una realtà, quella europea, complessa e articolata. Per questo è essenziale che il giornalista sia informato su cosa è l’Unione europea e come funziona. L’incontro è stato utile anche per conoscere in modo più preciso le fonti di notizie provenienti dall’Ue e le dinamiche comunicative”.
Lauro Paoletto, direttore del settimanale “La voce dei Berici”, è tra i partecipanti alla visita promossa da alcune testate diocesane del Triveneto e dell’Emilia Romagna aderenti alla Fisc alla sede di Bruxelles del Parlamento europeo. Un’occasione per conoscere da vicino, anche con l’ausilio dei funzionari dell’Euroassemblea, il funzionamento delle istituzioni comunitarie. “Ci siamo inoltre confrontati – spiega Paoletto al Sir – sulla distanza che esiste oggi tra le istituzioni europee e i cittadini e sul ruolo e sulla responsabilità dei giornalisti” per colmare tale gap. Alla visita partecipano Francesco Arus e Matteo Pirazzoli (Il nuovo diario messaggero di Imola); Giulio Donati (Il piccolo di Faenza); Federica Villa (Il nuovo giornale di Piacenza); Maria Silvia Cabri (Notizie, Carpi); Raffaele Consiglio della Cisl Vicenza; Francesco Zanotti (Il corriere cesenate); Marta Randon, Andrea Frison, Luigi Marcadella (La voce dei Berici); Lucio Bonomo (La vita del popolo di Treviso); Luca Bortoli (La difesa del popolo di Padova); Francesca Chiogna (Fiab).
L’eurodeputato Damiano Zoffoli, che ha accolto e accompagnato i giornalisti, dichiara: “L’Europa è ritenuta spesso ‘lontana’, per molti è un oggetto misterioso, con cui contrattare lo zero virgola dei bilanci degli Stati e poco altro, ritenuta addirittura il ‘gendarme dei conti pubblici’. In questi 3 anni come europarlamentare ho ospitato al Parlamento europeo oltre mille cittadini europei, tanti ragazzi e studenti, per far visitare la loro casa”. Zoffoli paragona l’Europa a un paio di occhiali a lenti progressive, “che ci permette di leggere il nostro quotidiano, vedere cosa succede a casa nostra, nelle nostre città e, alzando lo sguardo, collegare questa visione alle sfide globali dell’umanità”. “L’Europa siamo noi – conclude –; completiamo il progetto di integrazione europea, diamo un volto all’Europa. Lavoriamo per i ‘volti uniti d’Europa’”.