Esequie

Strage Latina: funerali Alessia e Martina Capasso. Don Fabiani (parroco), “unica risposta è la fede”

“Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?”. Con questo interrogativo don Livio Fabiani, parroco di San Valentino a Cisterna di Latina, ha dato inizio all’omelia per i funerali di Alessia e Martina Capasso, le due bambine uccise, lo scorso 28 febbraio, dal padre, prima di suicidarsi, dopo aver ferito anche la moglie. No, è stata la risposta del sacerdote, perché “Alessia e Martina ora vivono nel Signore”. E, nella fede si trova non solo “un messaggio di vita”, ma anche “un messaggio di gioia! Si, avete capito bene: gioia!”. Ricordando l’episodio di Gesù attorniato da bambini, don Fabiani ha invitato a “immaginare le loro grida, le loro risate, la loro gioia di essere con Lui. Gli apostoli intervennero perché questi bambini fossero allontanati. Ma Gesù rimproverò gli apostoli e disse: ‘Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché di essi è il Regno dei Cieli'”. Perciò, “Alessia e Martina sono ora nella gioia di questo Regno e attraverso loro Gesù oggi dice a noi ‘se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli'”. In questo momento, ha proseguito il parroco, “allora lasciamoci attrarre dalla vita e dalla gioia di Alessia e Martina e se anche è difficile ascoltiamo ancora Gesù: ‘Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite ed umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero'”.
Don Fabiani, durante la celebrazione esequiale nella chiesa di San Valentino, ha anche ricordato come le due bambine frequentassero la parrocchia: “Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima e Martina, a settembre, avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale”. Anche la scelta di celebrare i funerali in aprrocchia piuttosto che in uno stadio a un palazzetto dello sport nasce dal fatto che la chiesa è stata un “luogo molto familiare per Alessia e Martina. Qui hanno pregato insieme alla comunità parrocchiale, qui hanno cominciato a muovere i primi passi sulla via della fede, e per Alessia nell’impegno cristiano nell’Acr, Azione Cattolica Ragazzi. È perciò in questo luogo che possiamo trovare la risposta che cerchiamo”. Risposte umane non ci sono: “Allora ce la prendiamo tante volte con Dio, invochiamo la fatalità, parliamo di cattiveria umana, parliamo del caso”. Ma la vera risposta è quella “della fede in Gesù che un giorno proclamò: ‘Io sono la via, la Verità e la Vita’. E in questa via hanno mosso i loro passi Alessia e Martina accettando la verità di quella Parola ascoltata che le ha fatte approdare alla vita eterna”.