Omelia

Chiesa e università: mons. Galantino, “prossimo è l’uomo che incontro”. “Comunità vivano di relazioni”

“Il prossimo è l’uomo che incontro, è qualsiasi persona che attraversa la storia delle mie giornate. Importante non è sapere chi egli sia”, ma “avere occhi per vedere”, afferma mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nell’omelia della Messa che questa mattina ha aperto la seconda e ultima giornata del Convegno nazionale di pastorale universitaria “Chiesa e università, cantieri di speranza”, promosso a Roma dall’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei in collaborazione con il Servizio nazionale per la pastorale giovanile. E “a proposito dei bisogni del prossimo è facile – ansiosi di efficienza come siamo – che dimentichiamo un fatto: il prossimo ha bisogno di ‘condivisione’, non solo di un servizio – osserva -. Con un’immagine figurata, possiamo dire che l’affamato non ha bisogno solo di un piatto di minestra, ma anche di un posto a tavola”. Per Galantino, “le nostre comunità se non si pongono in ascolto della Parola corrono un grave rischio: quello di essere tutte proiettate verso le urgenze, verso le emergenze e verso i bisogni, e meno attente alla fraternità, alle persone e alla condivisione. Corrono il rischio di essere comunità che vivono di molte iniziative, ma di poche relazioni: comunità tutte servizio e poca compagnia!”.