Venerdì Santo

Processione funebre al Santo Sepolcro: fra Cichinelli (cerimoniere Custodia Terra Santa), “una tradizione che risale al XV secolo”

“Abbiamo testimonianze che parlano della processione funebre al Santo Sepolcro già dagli inizi della nostra presenza francescana. Alcune cronache dicono che si faceva già nel XV secolo. Abbiamo un cerimoniale di Terra Santa datato al 1750 che racconta la processione funebre così come la celebriamo ora. L’ultima forma, quindi, ha quasi 250 anni”. Lo racconta a Terrasanta.net fra Marcelo Cichinelli, cerimoniere della Custodia di Terra Santa. La liturgia è presieduta dal Custode di Terra Santa, mentre il crocifisso a cui è inchiodato Gesù è portato da un altro francescano, il Segretario di Terra Santa. “Si parte dalla Cappella del Santissimo Sacramento e ogni tre stazioni si legge un brano del Vangelo in diverse lingue. All’ultima stazione si sale sul Calvario e si comincia a fare memoria della crocifissione di Gesù Cristo”, spiega fra Zacheusz Drazek, che presiede la fraternità francescana del Santo Sepolcro. Sul Calvario due diaconi sfilano la corona di spine dal capo di Gesù e i chiodi che erano conficcati nelle mani e nei piedi. Il Cristo morto, disteso su un lenzuolo, viene portato poi fino alla Pietra dell’Unzione. Lì il Custode di Terra Santa compie i riti della sepoltura descritti dai Vangeli, ungendo il corpo di Gesù con oli e unguenti, come fecero Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. “È una liturgia molto antica e bella e moltissimi pellegrini vengono per la celebrazione con grande gioia e commozione – aggiunge fra Zacheusz –. Questa devozione è particolarmente sentita anche dalla gente locale”. L’omelia davanti alla Pietra dell’Unzione è pronunciata in arabo dal parroco della parrocchia di Gerusalemme.