Messaggio

Pasqua: mons. Cornacchia (Molfetta), “allontaniamoci dal legno della croce e saliamo sulla barca di Cristo che ci porta in mare aperto”

“La luce di Cristo Risorto possa rifulgere nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nelle scuole, nelle pieghe della società di ogni tipo, del lavoro, del tempo libero, degli incontri informali tra di noi”. È l’auspicio espresso dal vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, mons. Domenico Cornacchia, nel messaggio alla diocesi per la Pasqua pubblicato sul settimanale diocesano “Luce e Vita”. “Pasqua – ricorda il vescovo – vuol dire passaggio, come tutti sappiamo, ed io auspico che siamo stati tutti attivi nel traghettare la nostra vita verso lidi di maggiore serenità, di maggiore giustizia, di maggiore equità tra noi”. “Non dimentichiamo che si risorge insieme con il Signore”, ammonisce mons. Cornacchia. “Mi auguro che la Pasqua di Risurrezione abbia rimesso in piedi, ridato vita a quelle membra in sofferenza del corpo di Cristo, penso ai malati, ai sofferenti, agli emarginati”, prosegue il vescovo che poi si rivolge ai giovani: “Non scoraggiatevi e non deponete le armi della speranza, della fiducia in Dio ed in voi stessi! Siate contagiosi di una voglia di rinascita e di dare alla vostra e all’altrui vita una tinta di Risurrezione”. “Cerchiamo di contagiare coloro che sono vicini, in modo particolare coloro che sono demotivati dalla fede. Contagiamoli con la forza in Dio e con la forza in noi stessi”, aggiunge mons. Cornacchia, osservando che “in qualche modo, siamo i costruttori della gioia e, forse anche del dolore altrui”. Il passaggio finale è dedicato al ricordo di don Tonino Bello, di cui quest’anno ricorre il 25° anniversario della morte. “Diceva che non siamo sconfitti, ma semplicemente ‘confitti sulla croce’ del dolore e della prova. Allontaniamoci, dunque, dal legno della croce e saliamo sulla barca di Cristo che ci porta in mare aperto, sui lidi dell’umanità intera. A tutti – conclude mons. Cornacchia – portiamo un messaggio di Risurrezione, di speranza e di luce”.