Messaggio

Pasqua: mons. Cancian (Città di Castello), “credere alla storia di Cristo ci fa uscire dalle nostre tombe”

Mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello

“Credere alla storia di Cristo e tentare di accoglierla nella propria storia è la cosa che più conta. Ci fa uscire dalle nostre ‘tombe’: chiusura, tristezza, narcisismo, depressione, ‘veti incrociati’ e simili. Non possiamo vivere come se Cristo non ci avesse insegnato nulla, come non fosse vivo in mezzo a noi”. Lo afferma il vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, nel messaggio alla diocesi in occasione della Pasqua. L’augurio espresso dal vescovo è quello di “credere alla festa di Pasqua, anzi alla vita pasquale”. Perché “la gioia della Pasqua è offerta gratuitamente a tutti, a cominciare dagli uomini crocifissi di oggi”. “E ce ne sono”, osserva mons. Cancian: “Non pochi sono vittima della violenza (specialmente bambini e donne), della corruzione, di poteri forti (perfino occulti)”. “La Pasqua – aggiunge – è anche la festa della libertà, quella fondata nella giustizia e nella fraternità che Cristo è venuto a portarci”. “Anche il nostro Paese in questo momento post voto ha bisogno di un vero dialogo sociale e politico, capace di superare logiche di risentimento, litigiosità, contrapposizione”, sottolinea il vescovo, richiamando le parole del presidente della Cei, il card. Bassetti, sulle priorità per il nuovo governo. Mons. Cancian annuncia poi che “la Visita pastorale, da quel che ho visto molto gradita, prossimamente farà tappa nella Zona sud e si concluderà con la solennità di S. Florido 2018”. E prendendo in prestito le parole di Papa Francesco – “Un po’ di amore, misericordia e tenerezza può rendere il mondo meno freddo e più fraterno” – il vescovo rinnova gli auguri per la Pasqua: “Maria, umile donna, che ha seguito Cristo, accompagnandolo fin sotto la croce, senza smettere di credere e di sperare, ci aiuti a pregustare la gioia della Pasqua eterna a cui siamo tutti invitati”.