Decreto e Protocollo

Giusti dell’umanità: ministra Fedeli e Gariwo, iniziative nelle scuole per fare conoscere esempio di chi si è battuto per i diritti umani

La ministra dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Valeria Fedeli ha firmato il decreto che costituisce il gruppo di lavoro, composto da rappresentanti del Miur, di Ga.Ri.Wo (acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide) e del mondo della scuola e dell’università, che dovrà programmare le attività relative alle celebrazioni per la Giornata dei Giusti dell’umanità, il 6 marzo di ogni anno. “Questa ricorrenza – spiega una nota congiunta di Miur e Ga.Ri.Wo – è stata riconosciuta come solennità civile dal Parlamento con la legge n. 212 del 20 dicembre 2017, per ricordare le donne e gli uomini che hanno salvato vite umane durante i genocidi e i crimini contro l’umanità, salvaguardato la dignità umana sotto i totalitarismi, difeso i diritti umani ovunque nel mondo”. Il decreto è stato sottoscritto in concomitanza con il protocollo d’intesa siglato dalla ministra Valeria Fedeli e dal presidente di Gariwo Gabriele Nissim per la “diffusione della conoscenza dei Giusti e della memoria del bene”. Di durata triennale, il protocollo prevede la realizzazione di attività e materiali didattici per le scuole di ogni ordine e grado, la formazione per le docenti e i docenti e la ricerca di forme e linguaggi innovativi “per trasmettere alle più giovani e ai più giovani il messaggio educativo dei Giusti”.
Fedeli ha dichiarato: “Quest’anno per la prima volta, grazie all’approvazione del Parlamento, abbiamo celebrato una Giornata dei Giusti formalmente riconosciuta come solennità civile italiana. Anche il mondo dell’istruzione dunque è chiamato ad assumersi una responsabilità ancora maggiore. Ricordare attivamente, trasmettendone l’esempio, donne e uomini costantemente impegnati in favore dei più deboli, contro le barbarie, i soprusi, la violenza. Persone diverse tra loro, per provenienza geografica, lingua, cultura, credo religioso, ma accomunate da un’umanità profonda, che le ha spinte a mettere a repentaglio la propria vita, il proprio status e il proprio benessere per una causa più alta: la salvezza di altri esseri umani. Una causa della quale tutte e tutti dobbiamo sentirci parte, quotidianamente”.