
“Da culla della civiltà, da terra di gloria e fortuna, oggi l’Iraq è stata trasformata in una terra di disastri malvagi venuti per derubare e uccidere. Il risultato oggi è che il Paese ha perso la sua sicurezza, stabilità e benessere e molti dei suoi cittadini sono stati umiliati. Il popolo iracheno cerca sicurezza, stabilità, prosperità economica e culturale. Pertanto queste tragedie non devono condurci alla disperazione e alla frustrazione ma piuttosto indurci a guardare a questi fatti con gli occhi della fede”. È quanto scrive il patriarca caldeo di Baghdad, Louis Raphael Sako, nel suo messaggio di Pasqua rivolto ai fedeli, diffuso attraverso il sito del Patriarcato. “La sofferenza è il pane degli esseri umani e il nostro atteggiamento verso di essa sarà riflesso sulla nostra personalità”, afferma Mar Sako che invita a “collaborare per il futuro del Paese, superando le differenze di religione, razza, colore o concetto di maggioranza e minoranza. La nostra missione come esseri umani e credenti – avverte – è servire gli altri perché sono nostri fratelli e il nostro sacrificio per loro porterà frutto”. Da qui l’esortazione a “ogni iracheno” di sentirsi “responsabile a livello morale e nazionale per questa situazione e a contribuirvi attraverso iniziative personali o di gruppo”. Per superare le difficoltà bisogna “essere motivati, promuovere il concetto di cittadinanza, adottare un linguaggio di dialogo, affetto e solidarietà”. Nel messaggio il patriarca parla anche delle prossime elezioni parlamentari di maggio ricordando che “votare è una responsabilità morale e nazionale”. Da qui l’invito agli iracheni ad “andare a votare chi riteniamo sia il più adatto a realizzare i nostri sogni di una nazione prospera e forte a livello sociale, economico, educativo e culturale. Uno Stato civile in cui la legge protegge i deboli applicandola in modo uguale per tutti. L’Iraq è per noi la nostra identità e il nostro rifugio. E l’ambito religioso riguarda solo Dio e va protetto da distorsioni e politicizzazioni”.