Economia: Commissione Ue, trasferimenti di denaro in euro a basso costo in tutta l’Unione. “Migliori condizioni per i consumatori”

(Bruxelles) La Commissione europea propone di rendere meno costosi i pagamenti transfrontalieri in euro in tutto il territorio dell’Ue. “In base alle norme vigenti, per i residenti o le imprese della zona euro non vi è differenza tra le operazioni in euro nel proprio Paese e quelle con un altro Stato membro della zona euro”. La proposta odierna mira, spiega un comunicato, “a estendere tale beneficio a persone e imprese di Paesi non appartenenti alla zona euro, consentendo così a tutti i consumatori e a tutte le imprese di cogliere appieno i vantaggi del mercato unico quando inviano denaro, prelevano contante o effettuano pagamenti all’estero. Tutti i pagamenti transfrontalieri in euro al di fuori della zona euro, ma sempre all’interno dell’Unione, avranno ora gli stessi costi – pari a zero o molto bassi – dei pagamenti nazionali nella valuta locale”. Inoltre, la Commissione propone di accrescere “la trasparenza e la concorrenza nel settore dei servizi di conversione valutaria per i consumatori che acquistano beni o servizi in una valuta diversa dalla propria”. Valdis Dombrovskis, vicepresidente dell’esecutivo, specifica: “Con questa proposta assicuriamo ai cittadini e alle imprese di Paesi non appartenenti alla zona euro le stesse condizioni di cui godono i residenti nella zona euro per i pagamenti transfrontalieri in euro. Tutti i cittadini europei potranno trasferire denaro a livello transfrontaliero in euro allo stesso costo di un’operazione nazionale. La proposta di oggi impone anche la piena trasparenza della conversione valutaria quando i consumatori pagano tramite carta in un paese che non ha la stessa valuta in uso nel loro Paese”.
In particolare, la proposta stabilisce che le commissioni addebitate per i pagamenti transfrontalieri in euro siano uguali a quelle che sarebbero addebitate per pagamenti nazionali equivalenti nella valuta locale. Ciò consentirà di ridurre le commissioni a pochi euro, se non centesimi di euro. “Per esempio – spiega la Commissione – un bonifico transfrontaliero in euro dalla Bulgaria costerà come un bonifico nazionale in lev bulgari. Si tratta di un cambiamento importante, poiché in alcuni Stati membri non appartenenti alla zona euro le commissioni per un semplice bonifico possono essere esorbitanti (fino a 24 euro per un bonifico di 10 euro)”. Le “pesanti commissioni di oggi rappresentano un intralcio per il mercato unico in quanto creano ostacoli alle attività transfrontaliere di famiglie (acquisti di beni o servizi in un’altra area valutaria) e imprese, in particolare Pmi. Ciò crea un divario significativo tra i residenti nella zona euro che beneficiano della moneta unica e i residenti in Paesi che non fanno parte della zona euro, i quali possono effettuare operazioni a basso costo soltanto all’interno del proprio Paese”.

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