Chiesa in Europa

Balcani: sessione congiunta dei vescovi di Bosnia-Erzegovina e Croazia. In agenda pacificazione della regione e rapporti ecumenici

È iniziata oggi a Sarajevo la ventesima sessione congiunta dei vescovi della Conferenza episcopale croata insieme ai confratelli della Conferenza episcopale della Bosnia-Erzegovina. I lavori si svolgono sotto la presidenza dei rispettivi presidenti – mons. Zelimir Puljic, verscovo di Zadar, e il cardinale di Sarajevo Vinko Puljic, presente anche il cardinale di Zagabria, Josip Bozanic, e il nunzio apostolico a Sarajevo, mons. Luigi Pezzuto. Nel suo indirizzo di saluto agli ospiti croati il card. Puljic ha ricordato “l’instabilità politica” nel Paese (a ottobre ci saranno le elezioni generali), che causa “una situazione di insicurezza permanente che scoraggia molte persone, stanche di aspettare cambiamenti che non arrivano”. “In primo piano appaiono gli interessi politici che a volte favoriscono la corruzione e la criminalità”, ha affermato il porporato descrivendo una società nella quale “i diritti umani e civili come anche il rispetto per la dignità umana non sono uguali per tutti, e la gente perde fiducia nelle altre persone. A molti manca la speranza e la fede in Dio, come anche il coraggio per vivere”. Concludendo, il cardinale ha ringraziato i vescovi croati per il loro appoggio e solidarietà cristiana alla chiesa in Bosnia-Erzegovina. Da parte sua, il presidente dei vescovi croati, mons. Puljic, ha evidenziato “la responsabilità comune per lo stesso popolo croato delle due istituzioni ecclesiali”, ricordando “gli orrori della guerra che non sono rimasti nel passato: villaggi e parrocchie devastate, chiese e edifici di culto distrutti”.
L’appello alle autorità locali e internazionali dell’arcivescovo di Zadar è “di fare il possibile per eliminare le ferite della guerra, offrendo alle persone e ai popoli della Bosnia-Erzegovina dei motivi concreti di speranza per rimanere in questo Paese martoriato”. Secondo il presidente dei vescovi croati, “un futuro sicuro di questa terra si può trovare grazie alla collaborazione delle varie nazionalità, senza distinzioni etniche a livello politico ed educativo per poter raggiungere un progresso economico e sociale”. Mons. Puljic ha sottolineato la volontà di promuovere l’amicizia e la cooperazione con la Chiesa ortodossa serba e con la comunità islamica.
Tra i temi discussi dai vescovi nella sessione plenaria congiunta, la cura pastorale per i croati all’estero, il Pontificio Istituto croato san Girolamo a Roma, le iniziative di solidarietà con la chiesa di Bosnia-Erzegovina e il documento per la formazioni dei futuri sacerdoti.