“Per noi è importante educare ragazzi e ragazze a non essere dei bulli, a non utilizzare la rete in modo tale da fare del male ad altri ragazzi”. Lo ha affermato questa mattina Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, intervenendo al teatro Brancaccio di Roma all’evento nazionale per il Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in rete. La ministra ha sottolineato l’importanza di “prevenire attraverso l’educazione” e non solo “reprimere”. E ha ricordato che “oggi si riunisce per la prima volta il tavolo interministeriale voluto dalla legge per il contrasto a bullismo e cyberbullismo”. “Questo significa che l’intero Sistema Paese affronta, ciascuno per la propria funzione, un fenomeno che non è passeggero, ma radicato e che si estende. Un fenomeno che va letto, conosciuto, contrastato con la prevenzione e poi con le sanzioni”. Agli studenti presenti, Fedeli ha ricordato che chi si rende protagonista di fatti di bullismo “non viene ammesso agli esami” perché per noi quelli di “bullismo e cyberbullismo sono episodi gravissimi, non cose leggere”. E dopo aver sottolineato che “mai si deve utilizzare né parole né comportamenti offensivi, soprattutto in rete”, la ministra ha auspicato che ci sia “consapevolezza da parte degli adulti: quello che ragazze e ragazzi fanno in rete è quello che vivono e sentono nella società. C’è una responsabilità degli adulti che ci dobbiamo prendere”. E, facendo riferimento al dibatti politico in cui “anziché confrontarci legittimamente su opinioni diverse si tende a delegittimare e denigrare chi ha un’opinione diversa”, Fedeli ha rilevato che “stiamo drammaticamente spingendo le persone a dire ‘puoi sopraffare’, ‘puoi avere un linguaggio violento’”. “Non vorremmo – ha auspicato – che l’Italia diventasse un Paese pieno di parole di odio e di violenza, che poi portano a tragici eventi”. “Educazione al rispetto e attenzione agli altri sono fondamentali”, ha aggiunto la ministra che ha anche invitato “i genitori a tornate educatori” perché “ci dev’essere corresponsabilità tra scuola e genitori nell’educazione dei figli”. Fedeli ha concluso con una consegna agli studenti: “Imparate davvero ad usare la rete in modo civile e rispettoso: se riuscite a fare questo, aiutate tutti. Conto su di voi”.